
Anche le creme per la cellulite hanno una scadenza?
Giornate più lunghe, temperature più alte, la natura che si risveglia, sono tutti segnali che la primavera è ormai entrata. E con l’arrivo della bella stagione la voglia di remise en forme si fa sentire.
Ti sei iscritta in palestra un paio di mesi fa e forse non sei proprio regolarmente nella frequenza, hai prenotato dei trattamenti d’urto e ti sei giusto ricordata di aver comprato proprio a marzo di un anno fa una crema anticellulite fantastica …
… ma la domanda è, sarà ancora buona?
La maggior parte delle volte, conserviamo i prodotti cosmetici, e per cosmetici intendiamo tutti i prodotti che vengono utilizzati per la cura della persona, in qualche mensola o armadietto del bagno, ignorando che l’umidità e gli sbalzi di temperatura che si vengono a creare doccia dopo doccia possono danneggiare i principi attivi delle creme e dei prodotti, a maggior ragione se i prodotti in questione sono di origine bio o vegetale.
A prescindere dalla loro natura, tutti i prodotti necessitano (e alcuni lo meritano!) di essere conservati in maniera ancora più accurata. Ecco quindi un bignamino per comprendere esattamente come individuare la scadenza delle creme cosmetiche anticellulite per preservarne nel tempo delle formulazioni.
Creme corpo: differenza tra PAO e scadenza
E quindi ci ritroviamo qui, con questo barattolo – quasi pieno – di attivi anticellulite senza sapere se possiamo utilizzare il prodotto o se dobbiamo ricomprarlo investendo altri soldi in un prodotto di qualità o soprattutto sprecando il precedente.
Ci siamo passate tutte, ma provarlo direttamente non è una mossa giusta e consigliata da fare.
Innanzitutto c’è da specificare quale sia la data di scadenza dei cosmetici chiusi, ossia la durata minima. Se questa durata è inferiore ai 30 mesi (due anni e mezzo), secondo la legge legge 1223/2009 del Parlamento Europeo (di cui potete consultare il testo QUI), la confezione deve riportare la dicitura “usare preferibilmente entro mese/anno”, esattamente per come accade per gli alimenti. Questo sempre nel caso in cui il cosmetico venga conservato chiuso, integro e in condizioni ottimali. Contrariamente, se il prodotto supporta una durata maggiore, la legge prescrive una procedura diversa.
PAO
In questo caso subentra il PAO, ossia il “period after opening” che indica per quanto tempo il prodotto espleta le sue funzioni dopo l’apertura. Nell’Unione Europea il simbolo è un barattolo aperto riportante il numero di mesi “6 M” o “12 M” o “24 M”. Questo numero è indicato non soltanto sul barattolo ma anche sul packaging esterno quando presente.
Come conservare i dermocosmetici
È raccomandabile tenere comunque le creme lontano da fonti di luce e calore. Per chi le conserva nel bagno, quello che raccomandiamo è di tenerle all’interno di cassetti o mensole chiuse onde evitare che i prodotti vengano a contatto con gli sbalzi di temperatura.
Venire incontro alle nostre esigenze
I dermocosmetici attuali vengono incontro alle esigenze dei consumatori più attenti presentando confezioni airless riducendo cosi al minimo la contaminazione con gli agenti esterni.
Le dimensioni contano
I flaconi e i barattoli delle creme dedicate al viso sono di dimensioni ridotte (15 o 20ml) perché devono essere consumate il più in fretta possibile per mantenere attivi i suoi efficienti. La scadenza delle creme per il corpo è invece più lunga grazie a INCI ricchi di oli naturali ed estratti vegetali, che favoriscono una formula più stabile e duratura nel tempo.
Usare creme scadute: ci sono controindicazioni?
Ovviamente non è consigliabile usare creme scadute, soprattutto in caso di pelle sensibile. Utilizzare una crema oltre la scadenza può renderla più vulnerabile alla contaminazione di muffe e batteri che intaccano le sue proprietà e di conseguenza i risultati.